Il Tribunale civile di Roma, con sentenza pubblicata il 23 gennaio 2016, ha condannato un padre al risarcimento del danno in favore della figlia per averla completamente esclusa dal proprio universo affettivo, limitandosi a sporadiche visite e frequentazioni.

Il Tribunale civile di Roma, con sentenza pubblicata il 23 gennaio 2016, ha condannato un padre al risarcimento del danno in favore della figlia per averla completamente esclusa dal proprio universo affettivo, limitandosi a sporadiche visite e frequentazioni.

Il giudice, in tal caso, ha ritenuto che “la sanzione più consona alla fattispecie” – tenuto conto che le omissioni paterne hanno avuto ricaduta diretta sulla minore vistasi di fatto privata dall’imprescindibile figura di riferimento paterna e che la mutilazione affettiva ha gettato in uno stato di palese sofferenza – “sia quella del risarcimento del danno (…)”. Determinato nella misura di € 15.000,00, avuto riguardo alla durata dell’inadempimento degli obblighi paterni ed alle condizioni economiche dell’obbligato.

Tale somma dovrà essere versata su libretto di deposito a risparmio intestato alla figlia minore, con vincolo giudiziale fino al compimento del diciottesimo anno di età.